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venerdì 11 dicembre 2015

La Vigna siamo noi

Canta il profeta Isaia:

«La vigna deliziosa: cantate di lei!».
Io, il Signore, ne sono il guardiano, a ogni istante la irrigo; per timore che venga danneggiata, ne ho cura notte e giorno. Io non sono in collera. Vi fossero rovi e pruni, io muoverei loro guerra, li brucerei tutti insieme. O, meglio, si stringa alla mia protezione, faccia la pace con me, con me faccia la pace!

Quella vigna siamo ciascuno di noi!!

Indecisi? Pericoloso!

"Io sono il Signore tuo Dio
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume...

Questa mattina pregavo questa liturgia del giorno. E' questa la Parola di Dio tratta dal profeta Isaia cap. 48.

Antico e Nuovo Testamento si illuminano a vicenda, perché lo stesso Gesù Cristo è presente in entrambi.
Sempre oggi nel cap . 11 di Matteo trovo:

sabato 21 novembre 2015

Gesù si è fatto briciola di pane


Ma ci pensiamo?
Il creatore dell’universo “Cristo Gesù, … pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.” (Fil 2, 5-8).
E alla vigilia della morte si è fatto “briciola di pane” per noi:  ci ha lasciato l’Eucarestia.
Dio è Amore … e noi, ricevendo l’Eucarestia, mangiamo l’Amore.

Scrive sant’Agostino:

“Ma come potremmo gioire nel Signore, se egli è tanto lontano da noi? Lontano? No. Egli non è lontano, a meno che tu stesso non lo costringa ad allontanarsi da te. Ama e lo sentirai vicino. Ama ed egli verrà ad abitare in te”

Lo sapevate che

Betlemme significa “Casa del pane”? Questo fa pensare a quel bambino deposto nella “mangiatoia”, quasi ad indicare qualcosa di talmente essenziale per l’umanità da farsi mangiare come pane …

Dalle tenebre alla luce


“… mentre (Gesù) partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare.Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.” (Marco 10, 46-52)

Il cieco del brano evangelico rappresenta l'uomo sulla via della fede; non vede ancora Gesù, ma ne percepisce la presenza. E grida: Gesù, abbi pietà di me!».
Al cieco che grida a Lui, Gesù dona la vista, simbolo della fede. La fede non è solo adesione a una verità, ma è soprattutto adesione ad una persona, a Cristo Gesù.
E’ possibile, dalla tristezza di un'esistenza opaca, alzarsi per camminare verso la Luce. Chissà che non ci avvenga di essere toccati dall'esperienza viva del suo splendore!

Gesù vide un uomo ...

Un giorno come qualunque altro, mentre era seduto al   banco della riscossione delle imposte, Gesù passò e lo vide, si avvicinò e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò, lo seguì.
Gesù lo guardò. Che forza di amore ha avuto lo sguardo di Gesù per smuovere Matteo come ha fatto! Che forza devono avere avuto quegli occhi per farlo alzare! Sappiamo che Matteo era un pubblicano, cioè riscuoteva le tasse dagli ebrei per darle ai romani. I pubblicani erano malvisti e inoltre considerati peccatori, per questo vivevano isolati e disprezzati dagli altri. Con loro non si poteva mangiare, né parlare e né pregare. Per il popolo erano dei traditori, che prendevano dalla loro gente per dare ad altri. I pubblicani appartenevano a questa categoria sociale. Invece, Gesù si fermò, non passò oltre frettolosamente, lo guardò senza fretta, con calma. Lo guardò con occhi di misericordia; lo guardò come nessuno lo aveva guardato prima. E questo sguardo aprì il suo cuore, lo rese libero, lo guarì, gli diede una speranza, una nuova vita, come a Zaccheo, a Bartimeo, a Maria Maddalena, a Pietro e anche a ciascuno di noi. Anche se noi non osiamo alzare gli occhi al Signore, Lui ci guarda per primo. (dall’omelia 21 settembre 2015 di Papa Francesco).
                                                  
2015 Briciole 07

lunedì 17 agosto 2015

Cenacoli: Agosto 2015

Cenacolo:  22 agosto 2015 ore 16 presso Associazione Chicercatrova  Corso Peschiera 192/a - Torino.
Iniziamo un cammino che occuperà vari mesi. Ne vale la pena! Ri prenderemo un argomento non nuovo per noi, ma molto coinvolgente; ci fermeremo a riflettere sul viaggio della vita interiore e della preghiera.

venerdì 14 agosto 2015

Come bambini

"In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli" (Matteo, 18,3)

Soltanto lo Spirito Santo rende il cuore docile a Dio e alla libertà. I dolori della vita possono chiudere una persona, mentre l'amore la rende libera.

mercoledì 10 giugno 2015

Il rapporto con il Risorto

Il rapporto con il Risorto nella vita del credente
prof. Tiziana Chiamberlando

Elementi costanti dell’esperienza

A - DESIDERIO di Verità, eternità e infinito, pienezza relazionale, Bene a cui aderire;

- DISPONIBILITA’ a servire la Verità una volta trovata, nella rinuncia ad un orgoglio autosufficiente.

 B – COGLIERE L’ORIGINALITA’ dell’ipotesi cristiana di “soluzione” della “condizione umana”, trovando entusiasmante il Dio-Trinità che ama fino alla Rivelazione, all’ Incarnazione di Cristo ed alla Redenzione, fino all’Umiltà dell’Eucaristia; trovando incomparabile la proposta evangelica di un amore senza limiti, da dare e ricevere, fino al perdono del nemico.

 C – METTERSI IN RICERCA concretamente di fronte all’“ipotesi cristiana”: una ricerca culturale, psicologica: - cosa c’entra tutto questo con me,
affettiva - questa ipotesi può migliorare, trasfigurare le mie relazioni

sulla base delle proprie reali esigenze, scoperte oltre le “maschere” utili al successo sociale e le esigenze del? “io” egocentrico che punta ad una superficiale felicità anti-relazionale, tramite l’avere, il potere, l’apparire …

CONOSCERE LA “PAROLA”, LE SCRITTURE, i documenti.

Confrontarsi con questa Parola (cosa può dire a me soltanto?).



domenica 24 maggio 2015

E' sempre pentecoste ...


La sera di Pentecoste si chiude il tempo pasquale per lasciare il posto al tempo ordinario, ma la pentecoste continua in coloro che si lasciano guidare dallo Spirito Santo, la terza persona della Santissima Trinità, e sono inondate da questo fuoco divino che è l'Amore, i cui frutti sono: "Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé" (Lettera ai Galati 5, 22)

domenica 19 aprile 2015

Aprile 2015: E' questione di fede ...

Il Cenacolo di aprile si è svolto sul tema della Fede e Fede nella Provvidenza divina.
Il tratto di Vangelo è stato proprio quello che della III domenica di Pasqua:
In quel tempo, [i due discepoli che erano tornati da Emmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».  (Luca 35-48)
L'incontro, improntato come sempre alla semplicità ed alla comunione  fra noi , è stato arricchito dalla "sorpresa"  di una graziosa statuetta dell'Immacolata, lasciata da Tiziana e Mauro (che hanno guidato l'incontro di ieri sera)!  
E' stato un tempo oltre che di preghiera, anche di riflessione sulla nostra missione.  Ci s i è soffermati in particolare nella condivisione del brano di Vangelo di Luca.
Nella riflessione è emerso il punto focale della PRESENZA, anche lì fra noi, del Risorto e dell'Immacolata (assunta in cielo in anima e corpo). Anche se sono invisibili, sono presenti!
Perché è così difficile attraversare quel "velo" che li nasconde ai nostri occhi? Ci siamo domandati ...
Anche i discepoli di Emmaus l'avevano riconosciuto allo "spezzar del Pane" (L'Eucarestia della giornata che era passata), ma poi lui era scomparso dalla loro vista.
Qualcuno è stato colpito da quelle parole:  "Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture":  è  Lui infatti che ci apre la mente per comprendere le Scritture, la Parola, noi non possiamo comprendere nulla ...
Abbiamo tutti convenuto che ciò che ci fa "rompere" quel velo che ce lo nasconde ai nostri occhi, è la Fede. Ricordiamo come 2otto giorni dopo" Gesù tornerà a mostrarsi al gruppo dei discepoli e lì ci sarà anche Tommaso, che av4eva detto: "se non metto le mani ... non crederò" E Gesù dirà: "Tu haicreduto Tommaso perché hai veduto, beati coloro che senza vedere crederanno".
Qui ci riconosciamo tutti.
Non è sensibilità, non è immaginazione, è questione di fede!
Come sempre il "Cenacolo" si è concluso attorno a Maria Immacolata con la preghiera del Rosario, misteri gloriosi!





Sono proprio io

Gesù si mostra aisuoi discepoli dopo la risurrezione(Luca 24, 35-48)

"In quel tempo, [i due discepoli che erano tornati da Emmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni".

Trovate qui di seguito un brano un tratto dell'omelia dei padri Silvestrini, dal sito: www.lalarola.it, che mi accompagna per la meditazione quotidiana della Parola di Dio.

Che cosa impariamo oggi, che cosa ci insegna la Liturgia della parola? La prima cosa dovrebbe essere proprio quella dell'ammonimento di Pietro: Pentitevi e cambiate vita. A questo Gesù aggiunge: siate i miei testimoni. Ed è proprio questo che ci chiede oggi il Signore, di essere suoi testimoni, testimoni che la vita ha un senso, che la vita ha un fine, uno scopo, una direzione precisa che è Cristo Gesù. Non è vero che il male è più forte del bene, non è vero che la morte è la fine di tutto, non è vero che la vita non ha senso! Noi siamo testimoni del bene, della vita senza fine, siamo qui per guadagnarcela. Se cerchiamo con tutte le forze di essere suoi testimoni, testimoni del suo amore che egli riversa nei nostri cuori, quell'amore sarà in noi veramente perfetto e la sua pace, la pace che egli ci dona, dimorerà in noi.
(Padri Silvestrini)

sabato 18 aprile 2015

Ti darò dell’acqua viva …

Nella Bibbia il libro dell’Esodo al cap. 17 ricorda il dramma del popolo ebraico durante la camminata nel deserto: manca cibo, manca acqua …
Mosè si rivolge a Dio ... e chiede
E Dio risponde: “Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà”. Mosè così fece. Il popolo sopravvisse bevendo l’acqua sgorgata dalla roccia..
Molti secoli dopo San Paolo spiegherà che quella roccia era il Cristo”. (I Corinzi, 10,4).
Fu sulla strada di Emmaus che Cristo risorto rivelò a due dei Suoi discepoli la verità sulla Sua persona nell'Antico Testamento: "E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano" (Vangelo di Luca 24, 27).
Nella sua vita mortale Gesù aveva promesso: “Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.” (Vangelo di Giovanni 4,14).Quest’ acqua è il dono che Dio fa di se stesso a noi assetati. Non vi sono parole che valgano a spiegare. Gesù stesso fa uso della metafora di “acqua viva”. Non ci resta che chiederla per disporci a riceverla.

Talità kum !

Talità kum ! *** 
Dormivo avvolta nella paura del nuovo giorno.
Dormivo per non vedere il volto della vita.
Dormivo col desiderio di non svegliarmi più.
Morivo mentre dormivo.
Morivo mille volte nello spazio di un istante.
Una mano ha preso la mia mentre morivo.
Una voce è scesa in fondo al cuore:
TALITA’ KUM!
Qualcuno si è seduto accanto al mio dolore.
Qualcuno mi ha chiamata. E mi ha svegliata.
TALITA’ KUM!
Attorno a me piangevano la mia fine,
Ma lui non ha creduto alla mia morte.
Fra molte voci,
La sua in un sussurro ripeteva:
TALITA’ KUM!
E svegliandomi ho visto il volto del Signore.
Io l’ho visto.
Ho visto il volto del Signore.
L’ho visto negli occhi di chi non ha creduto
alla mia morte
E mi ha guarita dal mio dolore.
Mara D’Alessandro

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***Dall’Aramaico: Fanciulla, alzati!
Vangelo di Marco cap. 5 v. 41
(Resurrezione della figlia di Giairo)

sabato 21 febbraio 2015

Sorprende sempre la Parola

Lampada per i miei passi è la tua parola
Luce sul mio cammino … (salmo 118, 105)
La Parola di Dio accolta, ripetuta, “ruminata” come dicevano i monaci che ci hanno tramandato la “lectio divina”, sfocia in luce per i passi della nostra giornata, è acqua viva che in mille rivoli va ad irrigare ogni piega dell’anima, ogni angolo della nostra vita, avvolgendola del suo profumo.
La Parola di Dio non solo illumina, ma sostiene, guida verso il bene senza mai ledere la nostra libertà, perché è viva ed efficace. Ed è autorevole!
La Parola, la seconda Persona della Santissima Trinità, ha assunto la natura umana! Leggiamo nei Vangeli che di Gesù si diceva “insegna con autorità!” (autorevolezza). Così è della Parola di Dio!
Ed è per tutti.  Anche chi fatica a credere se si avvicina alla Parola di Dio con animo semplice e con un po’ di preparazione, riceve luce e forza per camminare e magari --- volare nelle vie di Dio, pregustando una gioia di paradiso. Questo è il nostro augurio!

mercoledì 21 gennaio 2015

La bellezza del Verbo


"Lasciandoci ispirare da Simone Weil potremmo immaginare tutto il cammino di umanizzazione che ci sta di fronte e che, soprattutto , ci sta dentro, come un lento processo per recuperare lo "sguardo radicale" sul mistero della vita. Questo esige un autentico  cammino di conversione che ci fa passare da coltivare uno "sguardo su Dio"  ... al lasciarci toccare, trasformare, informare profondamente ed essenzialmente dallo "sguardo di Dio".  Questo sguardo è quello di Gesù, Verbo  fatto carne,  "luce inaccessibile" (Tm 6,16) che si fa tenero sguardo, capace di assumere e trasfigurare le fragili forme del nostro quotidiano, restituendolo alla loro originaria e originale bellezza ..."  (Cfr. Fratel Michael Davide,  Fratelli e sorelle in umanità, EDB, Bologna 2013, p.38)

giovedì 15 gennaio 2015

Cenacolo 16 e 17 gennaio 2015

Voi siete il sale della terra...  Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13-14)
Il sale e la luce sono e son sempre stati essenziali per la vita umana.
Così l'identità cristiana non si snatura, anche in un ambiente fortemente secolarizzato.  E  con il passar dei secoli la fede viene trasmessa integra, pur "sciogliendosi" come sale nelle varie culture.
La luce evoca il desiderio di verità, di Assoluto e di pienezza dell'esistenza.
Di sera, quando la luce va scemando non si riesce più a distinguere la realtà circostante. Poi scende la notte con la sua insicurezza. E si attende l'aurora.
Nella confusione del mondo attuale, Cristo risorto è la "stella radiosa del mattino" (Apocalisse 22, 16), la vera Luce del mondo. Anche Maria Immacolata che invochiamo "Stella del mattino"  è in mezzoa noi!

giovedì 1 gennaio 2015

Luce nella notte

Avete mai notato come noi abbiamo una specie di timore del buio e cerchiamo la luce? Gli animali, gli alberi, i fiori, cercano la luce. Anche i morenti cercano la luce… Chi ha la fortuna di “credere”, ha raccolto tanta luce in questo tempo di Natale.
Quel Bambino, annunciato dai profeti come luce, è nato nel profondo della notte, nascosto agli occhi dei grandi: solo i piccoli, i pastori, i sapienti umili guidati da una stella misteriosa, l’hanno trovato.
Leggete poi il prologo di Giovanni, lentamente.
36-37 anni dopo, la sera del tradimento, quando Giuda esce dal Cenacolo con la notte nel cuore, l’evangelista Giovanni esclama: “Ed era notte”.
Anche oggi, come un giorno, Gesù, il Vivente, grida:
“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non
camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. Ma quanti gli danno ascolto? Chissà che questo nuovo anno non sia quello buono,
quello della LUCE.  E’ l’augurio che ci facciamo.

File completo di  Briciole:  2015 Briciole 01