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martedì 24 agosto 2021

Briciole

Sono veramente briciole
queste parole
tra le tante che si dicono,
tra le catastrofi che piombano
come uccelli rapaci.


Briciole.
che si raccolgono
tra grida strazianti,
vite spezzate,
famiglie infrante.

Briciole
di carezze e sorrisi,
di condivisione del poco
o del molto.
Di preghiere con le mani alzate
come bimbi che cercano
rifugio tra braccia sicure
che non li lasceranno cadere.

Briciole di
di umanità,
in una umanità lacerata.

Scopriremo
queste piccole briciole
nascoste fra le macerie
come diamanti,
come luci che palpitano
nella stoppia.

© Movimento dell’Immacolata

lunedì 21 giugno 2021

L'Immacolata: la Donna del SI'

Abbiamo parlato in Briciole 4/2021 del buon Pastore, di quel Cuore che ha tanto amato gli uomini.
Ora parliamo di Maria, la Madre.
Maria non ci ruba Gesù, non ci allontana da Lui, ma ci avvicina a Lui.
È bello pensare che come Gesù è giunto a noi attraverso di lei, così noi possiamo andare a Gesù attraverso di lei. Non ci perdiamo niente, anzi!

Chi va sul sito https://www.movimentodellimmacolata.it
legge in homepage:

AFFIDAMENTO A MARIA
Vergine Immacolata, Madre mia, Maria,
io rinnovo a te, oggi e per sempre,
l'affidamento di tutto/a me stesso/a
e del mondo intero.

Ebbene, non vengono richieste adesioni ufficiali al Movimento dell'Immacolata, ma, con l’aiuto divino,  il cercare di vivere quest'affidamento a Maria, unitamente alla missione, può essere un "segno" di appartenenza.
Ognuno, secondo le proprie condizioni di vita, vivrà quest’affidamento a Maria in un rapporto particolarissimo con Lei, sotto il soffio dello Spirito Santo.

Come vorremmo che il Movimento dell'Immacolata fosse veramente Suo, un dono di San Giuseppe alla sua Sposa!
Anche San Giuseppe sta alle origini del Movimento.

L’Immacolata: la Donna del SI'.
Così gli Evangelisti ci presentano Maria.

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).

E anche Matteo, nel primo capitolo, ci presenta Giuseppe  “uomo giusto”, avvolto nel silenzio dell’amore.

lunedì 24 maggio 2021

Fate quello che vi dirà

 

In questi giorni vogliamo lasciarci rinnovare da quella stella che ci guida: l’episodio delle nozze di Cana presentato da Giovanni 2,1-11. Ecco alcuni versetti:

Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola».

Sappiamo come andò a finire.
Maria ci prega, e la sua preghiera trapassa i secoli.
“Fate quello che vi dirà” sono le sue ultime parole nel Vangelo, il suo testamento, e diventano programma di vita che  fa scattare l’ora della grazia.

Vai avanti, fìdati di Dio anche quando non capisci, anche quando ti pare che non risponda! I servi, gli umili si fidano! E nasce il miracolo del vino, della gioia destinata a permeare tutta l’umanità!
Certamente non ci sarebbero più guerre!

Ed ora un pensiero-poesia tratto dall’Ebook-Kindle “Pennellate di vita”:

NOZZE DI CANA

Sposi senza nome.
Nozze senza vino.
Dov'è la festa?
Dov'è l'amore sponsale?

Una donna, Maria,
sussurra:
«Fate quello che vi dirà». 

 

Un uomo, Gesù,
pone un segno,
il primo dei segni.

 

Un Dio che sposa la terra,
che versa,
che sciupa
il vino d'amore.

Giacciono gli otri
svuotati.


Il dono di gioia
inebria di luce

la terra.

 

giovedì 6 maggio 2021

Sono io, non abbiate paura

Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l'altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti;  il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: "Sono io, non abbiate paura!”. Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti." (Giovanni 6,16-21).

Il mare è sconvolto dal vento. Le onde minacciano di rovesciare la barca. Quante volte accade! Ma i discepoli sono pescatori, abituati alle mareggiate. Solo quando “videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca  ebbero paura”: il divino affascina e spaventa allo stesso tempo. Ma subito una voce conosciuta: “Sono io! Non abbiate paura”.

Io sono! Parola già udita da Mosè nel roveto ardente.
È la carta d'identità di Gesù.
Nel pieno della lotta, del male che tenta di travolgerci: Sono io!
Non avere paura, ti porterò per mano, ti sosterrò, ti darò la mia forza.
Non ti tolgo dalla tua situazione, ma sono qui. Sono qui per te (dal Sal 22).

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
2 su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
4 Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

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In questo periodo di Covid, trovate le indicazioni  per gli incontri via web, sul sito https://www.movimentodellimmacolata.it e https://www.chicercatrovaonline.it

Riferimenti:
www.movimentodellimmacolata.it 
info@movimentodellimmacolata.it
Tel. 3339988827 – 3331874182

 

martedì 30 marzo 2021

Come bimbi in braccio alla madre

 

I salmi sono gioielli che ci insegnano a pregare, a vivere; anche Gesù e Maria li hanno pregati. Quanti santi hanno pregato i salmi! Essi cantano ciò che il Padre - che è padre e madre - vuole sentir catare da noi nella vita; ma ce n’è uno che magistralmente canta l’abbandono totale in Dio, come bambini. Eccolo:

Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.


Io invece resto quieto e sereno:

come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l'anima mia.


 Israele (ciascuno di noi) attenda il Signore,
da ora e per sempre. (131/130)


Anche Maria, all'annuncio dell'Angelo, si è abbandonata, ha detto “Eccomi! Sì”. E da quel “sì” è nato Gesù. 

Noi pure possiamo diventare madri di Gesù. L’ha detto Lui nel Vangelo di Marco 3,34-35: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».

Ecco, anche noi possiamo far nascere Gesù attorno a noi ogni giorno, fino all'ultimo giorno della nostra vita.

 

Come gli angeli volare
eternamente
immobili dentro il tuo gorgo
e contemplare i tuoi occhi.
Ancor più, ancor più e sempre,
o Dio, o Amato,
in ogni cosa piacerti!
Sensi di fanciullo ti chiedo,
di farmi interiore e mite,
e taciturno nella tua pace.
E di possedere un cuore chiaro.
(David Maria Turoldo).

venerdì 5 marzo 2021

Essere profumo di Cristo

Si legge sul  Corriere della Sera del 23 febbraio 2021:

“Ore 10,15, villaggio di Kibumba, tre chilometri da Goma. Nella savana più pericolosa del più pericoloso Paese africano, avanzano due jeep bianche. Davanti c’è una missione del World Food Programme,
dietro c’è l’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio: l’accompagna un funzionario italiano del Wfp, Rocco Leone, e lo scorta un carabiniere, Vittorio Iacovacci. Due autisti, due bodyguard congolesi, sette persone in tutto: un piccolo e discreto convoglio, solo i distintivi Onu sulle portiere. È una missione informale, l’addetto consolare Alfredo Russo doveva parteciparvi ma all’ultimo è rimasto a casa. L’ambasciatore ha passato la domenica da un amico saveriano, padre Franco Bordignon, e ora in sneaker e occhiali scuri va a Rutshuru per visitare una scuola che deve ricevere aiuti alimentari. Nessuno porta l’auricolare di sicurezza, non ci sono ponti radio d’allerta, la strada è considerata «pulita» e relativamente sicura". L’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio il giorno prima dell’agguato mortale era stato a cena a Goma dai missionari ed aveva detto loro:  «Porterò le mie figlie a trovarvi». 


Attanasio è stato un cristiano autentico. 
San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi scrive: “Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo” “ (2,15). 
“Profumo”, espressione già presente nell’Antico Testamento, indica qualcosa d’inesprimibile e nello stesso tempo di  immediato, che ci giunge attraverso i sensi. 
All’inizio del Cantico dei Cantici, che celebra un amore umano e nello stesso tempo allude all’amore sponsale di Dio per l’umanità, leggiamo: 
 
       Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza,
       aroma che si spande è il tuo nome: 
       per questo le ragazze di te si innamorano. 
       Trascinami con te, corriamo! (1,3-4). 

Sappiamo che
  quando c’è  l’espressione “il nome “ nella Bbbia, s’intende la persona; per cui è come si dicesse: «Tu sei aroma che si spande!
Il cristiano partecipa del profumo di Cristo e lo spande attorno a sé e nel mondo intero.

sabato 20 febbraio 2021

La preghiera dei piccoli

Siamo in un periodo di particolare sofferenza, specie per il Covid-19.

Torna alla ribalta la preghiera di intercessione, e non solo in questo periodo: già da anni giungono al nostro sito www.movimentodell'Immacolata.it le più svariate richieste di preghiera. Molte sono le necessità e noi cerchiamo di venire incontro proprio con la preghiera di intercessione.

Abbiamo riscoperto una lectio divina del cardinal Martini del gennaio 2008 quando si trovava in terra santa. Egli afferma di aver raccolto queste suggestioni dalla Bibbia ebraica (Tanach) e
dal Nuovo testamento.

Inizia con questo brano di vangelo: «Ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così è piaciuto a te» (Luca 10,21).

Presenta poi le seguenti considerazioni.
Dietro a queste istanze vi è una opposizione:  da una parte, il dotto e il sapiente che pretendono di capire e, dall'altra, i piccoli e i fanciulli che sono immagine del popolo pronto ad accettare le cose del regno di Dio con la semplicità di un bambino.
E cita San Paolo, I Corinzi 1,21.

Noi quando apparteniamo alla categoria del dotto e del sapiente siamo inclini a considerare la preghiera di intercessione come irrilevante e persino assurda. Un po' come sospesa nell'aria, devozionale. Intercedere significa dal latino "camminare nel mezzo ". Qui nessuno obietta. Ma ecco la difficoltà: Dio non pone in essere decisioni sbagliate, e quindi, quando noi veniamo alla preghiera di intercessione (cioè «stare alla presenza di Dio per un'altra persona») domandiamo forse a Lui di intervenire e modificare la situazione di quell'uomo o donna? Qui il sapiente e il dotto pongono molte obiezioni: come può Dio essere mosso a cambiare il suo modo di pensare e correggere una decisione sbagliata? La mente di Dio non è forse immodificabile dall'inizio?

Ma poi di fronte al sapiente e al dotto, vengono i piccoli che ricevono dall'alto il dono dell'intercessione e danno grande valore a questo atteggiamento che è lo stare davanti a Dio per altri. Vi sono molti esempi nell'Antico testamento, a cominciare da Abramo che intercede per Sodoma.

Continua il cardinale: "La preghiera di intercessione è dunque la mia prima priorità, la mia principale quotidiana occupazione per i bisogni delle mie sorelle e dei miei fratelli. Come allora io posso praticarla se è considerata insignificante e assurda?

Entriamo anche noi nei piccoli e negli umili per praticare la grande intercessione!