Oggi il Vangelo di Matteo (20, 1-16), ci parla della chiamata a lavorare nella vigna all'undicesima ora (5 del pomeriggio).
Sappiamo che gli operai hanno accettato l'offerta di lavoro.
Sappiamo pure che Samuele, il Profeta dell'A.T., è stato invece chiamato all'alba della sua vita e rispose anch'egli senza lasciar cadere una sola delle parole del Signore ...
Lascio aperto il dialogo ...
Movimento dell'Immacolata - Movement of the Immaculate Conception - Movimiento de la Immaculada - Mouvement de la Immaculée - Bewegung der Immaculata - Pokret Bezgrešne - Ruch Niepokalanej -
mercoledì 22 agosto 2012
Rispondere a qualsiasi ORA
Oggi il Vangelo di Matteo (20, 1-16), ci parla della chiamata a lavorare nella vigna all'undicesima ora (5 del pomeriggio).
Sappiamo che gli operai hanno accettato l'offerta di lavoro.
Sappiamo pure che Samuele, il Profeta dell'A.T., è stato invece chiamato all'alba della sua vita e rispose anch'egli senza lasciar cadere una sola delle parole del Signore ...
Lascio aperto il dialogo ...
Sappiamo che gli operai hanno accettato l'offerta di lavoro.
Sappiamo pure che Samuele, il Profeta dell'A.T., è stato invece chiamato all'alba della sua vita e rispose anch'egli senza lasciar cadere una sola delle parole del Signore ...
Lascio aperto il dialogo ...
mercoledì 1 agosto 2012
Evangelizzare o testimoniare?
Domanda tranello!!! Scommetto che l'avete già te capito: non ci può essere contrasto.
Preferisco rispondere aiutandomi con un documento della Chiesa del 2007 che ritengo semplicemente fantastico: Nota dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione.
Ne riporto un brano:
"L'evangelizzazione non si realizza soltanto attraverso la predicazione pubblica del Vangelo, né unicamente attraverso opere di pubblica rilevanza, ma anche per mezzo della testimonianza personale, che è sempre una via di grande efficacia evangelizzatrice. In effetti, «accanto alla proclamazione fatta in forma generale del Vangelo, l'altra forma della sua trasmissione, da persona a persona, resta valida ed importante. [...] Non dovrebbe accadere che l'urgenza di annunziare la buona novella a masse di uomini facesse dimenticare questa forma di annuncio mediante la quale la coscienza personale di un uomo è raggiunta, toccata da una parola del tutto straordinaria che egli riceve da un altro»[40].
In ogni caso, va ricordato che nella testimonianza del Vangelo la parola e la testimonianza della vita vanno di pari passo; affinché la luce della verità sia irradiata a tutti gli uomini, è necvessaria anzitutto la testimonianza della santità.
Se la parola è smentita dalla condotta, difficilmente viene accolta.
Ma neppure basta la sola testimonianza, perché "anche la più bella testimonianza si rivelerà a lungo impotente, se non è illuminata, giustificata - ciò che Pietro chiamava "dare le ragioni della propria speranza" (1 Pt 3, 15) - ed esplicitata da un annuncio chiaro e inequivocabile del Signore Gesù. (n. 11).
Preferisco rispondere aiutandomi con un documento della Chiesa del 2007 che ritengo semplicemente fantastico: Nota dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione.
Ne riporto un brano:
"L'evangelizzazione non si realizza soltanto attraverso la predicazione pubblica del Vangelo, né unicamente attraverso opere di pubblica rilevanza, ma anche per mezzo della testimonianza personale, che è sempre una via di grande efficacia evangelizzatrice. In effetti, «accanto alla proclamazione fatta in forma generale del Vangelo, l'altra forma della sua trasmissione, da persona a persona, resta valida ed importante. [...] Non dovrebbe accadere che l'urgenza di annunziare la buona novella a masse di uomini facesse dimenticare questa forma di annuncio mediante la quale la coscienza personale di un uomo è raggiunta, toccata da una parola del tutto straordinaria che egli riceve da un altro»[40].
In ogni caso, va ricordato che nella testimonianza del Vangelo la parola e la testimonianza della vita vanno di pari passo; affinché la luce della verità sia irradiata a tutti gli uomini, è necvessaria anzitutto la testimonianza della santità.
Se la parola è smentita dalla condotta, difficilmente viene accolta.
Ma neppure basta la sola testimonianza, perché "anche la più bella testimonianza si rivelerà a lungo impotente, se non è illuminata, giustificata - ciò che Pietro chiamava "dare le ragioni della propria speranza" (1 Pt 3, 15) - ed esplicitata da un annuncio chiaro e inequivocabile del Signore Gesù. (n. 11).
Evangelizzare o testimoniare?
Domanda tranello!!! Scommetto che l'avete già te capito: non ci può essere contrasto.
Preferisco rispondere aiutandomi con un documento della Chiesa del 2007 che ritengo semplicemente fantastico: Nota dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione.
Ne riporto un brano:
"L'evangelizzazione non si realizza soltanto attraverso la predicazione pubblica del Vangelo, né unicamente attraverso opere di pubblica rilevanza, ma anche per mezzo della testimonianza personale, che è sempre una via di grande efficacia evangelizzatrice. In effetti, «accanto alla proclamazione fatta in forma generale del Vangelo, l'altra forma della sua trasmissione, da persona a persona, resta valida ed importante. [...] Non dovrebbe accadere che l'urgenza di annunziare la buona novella a masse di uomini facesse dimenticare questa forma di annuncio mediante la quale la coscienza personale di un uomo è raggiunta, toccata da una parola del tutto straordinaria che egli riceve da un altro»[40].
In ogni caso, va ricordato che nella testimonianza del Vangelo la parola e la testimonianza della vita vanno di pari passo; affinché la luce della verità sia irradiata a tutti gli uomini, è necvessaria anzitutto la testimonianza della santità.
Se la parola è smentita dalla condotta, difficilmente viene accolta.
Ma neppure basta la sola testimonianza, perché "anche la più bella testimonianza si rivelerà a lungo impotente, se non è illuminata, giustificata - ciò che Pietro chiamava "dare le ragioni della propria speranza" (1 Pt 3, 15) - ed esplicitata da un annuncio chiaro e inequivocabile del Signore Gesù. (n. 11).
Preferisco rispondere aiutandomi con un documento della Chiesa del 2007 che ritengo semplicemente fantastico: Nota dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione.
Ne riporto un brano:
"L'evangelizzazione non si realizza soltanto attraverso la predicazione pubblica del Vangelo, né unicamente attraverso opere di pubblica rilevanza, ma anche per mezzo della testimonianza personale, che è sempre una via di grande efficacia evangelizzatrice. In effetti, «accanto alla proclamazione fatta in forma generale del Vangelo, l'altra forma della sua trasmissione, da persona a persona, resta valida ed importante. [...] Non dovrebbe accadere che l'urgenza di annunziare la buona novella a masse di uomini facesse dimenticare questa forma di annuncio mediante la quale la coscienza personale di un uomo è raggiunta, toccata da una parola del tutto straordinaria che egli riceve da un altro»[40].
In ogni caso, va ricordato che nella testimonianza del Vangelo la parola e la testimonianza della vita vanno di pari passo; affinché la luce della verità sia irradiata a tutti gli uomini, è necvessaria anzitutto la testimonianza della santità.
Se la parola è smentita dalla condotta, difficilmente viene accolta.
Ma neppure basta la sola testimonianza, perché "anche la più bella testimonianza si rivelerà a lungo impotente, se non è illuminata, giustificata - ciò che Pietro chiamava "dare le ragioni della propria speranza" (1 Pt 3, 15) - ed esplicitata da un annuncio chiaro e inequivocabile del Signore Gesù. (n. 11).
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