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mercoledì 26 settembre 2018

Francesco piccolino


Leggiamo nei Fioretti che un giorno, mentre Francesco usciva dalla selva dove si era sprofondato in preghiera, frate Masseo, gli si fece incontro e gli disse: «Perché a te, perché a te, perché a te?». San Francesco non comprese, per cui frate Masseo riprese:
«Dico, perché a te tutto il mondo viene dietro, e ogni persona pare che desideri di vederti e d’udirti e d’ubbidirti? Tu non se’ bello  uomo del corpo tu non se’ di grande scienza, tu non se’ nobile; onde dunque a te che tutto il mondo ti venga dietro?».

martedì 25 settembre 2018

Semi d'amore

Troppo spesso il concetto corrente di «volontà di Dio» intesa come forza arbitraria, impenetrabile, che s’impone con implacabile ostilità, spinge gli uomini a perdere la fede in un Dio che è per loro impossibile amare. Una simile interpretazione della volontà divina spinge la debolezza umana alla disperazione; e ci si domanda se non sia spesso l’espressione di una disperazione troppo intollerabile per essere ammessa coscientemente. Questi «dettami» arbitrari di un Padre dispotico e insensibile sono più spesso semi d’odio che semi d’amore. Se tale è il nostro concetto della volontà di Dio, ci è preclusa ogni possibilità di perseguire l’oscuro e intimo mistero dell’incontro che ha luogo nella contemplazione. L’unico nostro desiderio sarà quello di fuggire il più lontano possibile da Lui e nasconderci per sempre dal Suo volto.
Così impo
rt
ante è l’idea che ci facciamo di Dio! Eppure nessuna idea che possiamo avere di Lui, per quanto pura e perfetta può esprimerlo quale Egli realmente è. L’idea che noi ci facciamo di Dio è più rivelatrice di noi stessi che di Lui. (Thomas Merton, Semi di contemplazione)

lunedì 24 settembre 2018

Il Seme e il Vento



Ogni momento e ogni evento della vita di ogni uomo sulla terra getta un seme nella sua anima. Come il vento trasporta migliaia di semi alati, così il flusso del tempo reca con sé germi di vitalità spirituale che si posano, impercettibili, nella mente e nella volontà degli uomini. La maggior parte di questi innumerevoli semi muore e va perduta, perché gli uomini non sono preparati a riceverli: tali semi infatti possono germogliare soltanto nella buona terra della libertà, della spontaneità e dell’amore.

Questo non è un concetto nuovo. Cristo, nella parabola del seminatore, molto tempo fa ci disse che «il seme è la parola di Dio». Spesso pensiamo che questo si riferisca solo alla parola del Vangelo come viene predicata ufficialmente nelle chiese la domenica. Ma ogni espressione della volontà di Dio è, in un certo senso, una «parola» di Dio e quindi un «seme» di vita nuova. La realtà sempre mutevole in mezzo alla quale viviamo dovrebbe aprirci gli occhi alla possibilità di un dialogo ininterrotto con Dio. Con questo non intendo un «parlare» continuo, oppure una frivola forma interlocutoria di preghiera emotiva, come si usa qualche volta nei conventi, ma un dialogo di amore e di elezione. Un dialogo tra volontà profonde. (Thomas Merton, Semi di contemplazione)