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venerdì 14 dicembre 2018

Canto di fiducia


In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso;
per la tua giustizia salvami.
Porgi a me l'orecchio, vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Tu detesti chi serve idoli falsi, ma io ho fede nelSignore.
Esulterò di gioia per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le mie angosce; non mi hai consegnato nelle mani del nemico, hai guidato al largo i miei passi.
(Salmo 30/31).                               
È questa una preghiera dei hasidim, letteralmente «i fedeli», cioè coloro che rispondono alla fedeltà amorosa di Dio (in ebraico hesed).
La parte qui riportata (vv. 2-9) è appunto segnata da questo spirito. L’intero salmo accosterà a questo canto della fiducia, un canto del dolore e della persecuzione (vv. 10-19), per sfociare poi in un canto di gioia e di speranza (vv. 20-25).
Rifulgono qui le tre virtù fondamentali: stare saldi nella fede, sperare sempre, amare il Signore (vv. 24-25).  (cfr. Turoldo Ravasi, Lungo i fiumi).

Il prossimo Cenacolo sarà: Lunedì 07 gennaio 2019 alle ore 18 in Corso Peschiera 192/a – Torino. Vi sarà la Lectio divina sul Vangelo di Luca 6,12-19, condivisione e preghiera di meditazione. L’incontro è aperto a tutti