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sabato 19 ottobre 2013

Che fuoco!

  Prendo oggi la penna perché le mie parole, scritte su un foglio bianco, servano di lode perpetua a Dio benedetto, autore della mia vita, della mia anima, del mio cuore. Vorrei che l’intero universo, coi pianeti, gli astri e gli innumerevoli sistemi stellari fosse un’immensa distesa, pulita e brillante, dove poter scrivere il nome di Dio. Vorrei che la mia voce fosse più potente di mille tuoni e più forte del rumore del mare, più terribile del boato dei vulcani, per dire soltanto: Dio! Vorrei che il mio cuore fosse grande come il cielo, puro come quello degli angeli, semplice come quello delle colombe (Mt 10,16), per mettervi Dio! Ma siccome tutta questa grandezza che sogni non può diventare realtà, accontentati di poco e di te stesso che sei nulla, frate Rafael, perché il nulla stesso deve bastarti…

    Perché tacere ? Perché nasconderlo ? Perché non gridare al mondo intero e manifestare ai quattro venti le meraviglie di Dio ? Perché non dire alla gente e a tutti quelli che vogliono ascoltare: vedete chi sono? Vedete chi sono stato? Vedete la mia miseria che si trascina nel fango? Poiché poco importa; meravigliatevi: malgrado tutto ciò, possiedo Dio. Dio è  mio amico! Scompaia il sole, evapori il mare di stupore ! Dio  mi ama, ama me, d’un amore tale che, se il mondo intero lo capisse, tutte le creature impazzirebbero e griderebbero di meraviglia. E ancora, è poco. Dio mi ama a tal punto che gli angeli stessi non ci capiscono nulla!

    E’ grande la misericordia di Dio ! Amarmi, me; essere mio amico, mio fratello, mio padre, mio maestro. Essere Dio, ed io essere ciò che sono!... come non impazzire; com’è possibile vivere, mangiare, dormire, parlare e trattare con tutti?... Com’è possibile, Signore! Lo so, me l’hai spiegato: è per miracolo della tua grazia.


San Rafael Arnaiz Baron
Scritti spirituali, 04/03/1938 - “Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio” (tratto da: www.evangelizo.org)

Parole di fuoco. Vero?

mercoledì 16 ottobre 2013

Ultime notizie ...

Stiamo seguendo uno stupendo  Corso di Cristianesimo
svolto dal DIDASKALEION http://didaskaleion.murialdo.org/

presso la Sede del


Il corso è gratuito ed è
svolto in due orARI: 18,30 - 20  E  20,45 - 22,15

LUNEDI' PROSSIMO 21 OTTOBRE 2013, terza lezione, 
è l'ultimo giorno utile per unirsi al Corso
che durera fino verso la fine di dicembre


Tutto l'anno : 

Ogni Giovedì non festivo, presso il suddetto Centro di Corso Peschiera partecipiamo agli incontri dei GIOVEDI' DI CHIECERCATROVA sui PERCHE' PIU' PROFONDI DELL'UOMO

Ingresso libero
info 3331874182

mercoledì 9 ottobre 2013

Il Salmo 144 canta ...

Una generazione narra all'altra le tue opere, *
annunzia le tue meraviglie.
Proclamano lo splendore
della tua gloria *
e raccontano i tuoi prodigi.
Dicono la stupenda tua
potenza *
e parlano della tua
grandezza.
Diffondono il ricordo della
tua bontà immensa, *

Il Salmo 144 canta ...

Una generazione narra all'altra le tue opere, *
annunzia le tue meraviglie.
Proclamano lo splendore
della tua gloria *
e raccontano i tuoi prodigi.
Dicono la stupenda tua
potenza *
e parlano della tua
grandezza.
Diffondono il ricordo della
tua bontà immensa, *

mercoledì 2 ottobre 2013

Una stradina nascosta ...

Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande. 
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del
loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse:  «Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». (Luca 9, 46-48)

C'è una stradina nascosta per trovare GESU': farsi piccoli, molto piccoli... e guardare all'Immacolata.

martedì 3 settembre 2013

Parlare di Gesù!




" ...per suo amore, non risparmio me
stesso nel parlare di lui."
(San Gregorio Magno).

la Chiesa ricorda questo grande papa santo,
che ha qualcosa da dire anche a noi oggi

Gregorio parlava di LUI, Gesù, ma parlava anche con LUI
Si parla con la bocca, ma anche con la vita!

venerdì 19 luglio 2013

Una lotta singolare ...

Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all'apparire dell'alba; quando quest'uomo vide che


non poteva vincerlo, gli toccò la giuntura dell'anca, e la giuntura dell'anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. E l'uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l'alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!» L'altro gli disse: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Giacobbe». Quello disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto». Giacobbe gli chiese: «Ti prego, svelami il tuo nome». Quello rispose: «Perché chiedi il mio nome?» E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, perché disse: «Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata». Il sole si levò quando egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dall'anca. (Genesi 32, 24-31,Ed.  Nuova riveduta).

Lotta misteriosa, quella con Dio!
Ora il nome lo sappiamo: "DIO E' AMORE" (1 Gv 4,16).
Che si tratti di lottare a chi vince nell'AMORE?

Una lotta singolare ...

Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all'apparire dell'alba; quando quest'uomo vide che


non poteva vincerlo, gli toccò la giuntura dell'anca, e la giuntura dell'anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. E l'uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l'alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!» L'altro gli disse: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Giacobbe». Quello disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto». Giacobbe gli chiese: «Ti prego, svelami il tuo nome». Quello rispose: «Perché chiedi il mio nome?» E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, perché disse: «Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata». Il sole si levò quando egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dall'anca. (Genesi 32, 24-31,Ed.  Nuova riveduta).

Lotta misteriosa, quella con Dio!
Ora il nome lo sappiamo: "DIO E' AMORE" (1 Gv 4,16).
Che si tratti di lottare a chi vince nell'AMORE?

mercoledì 26 giugno 2013

...Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle (Genesi 15,5)

Leggiamo Genesi 15, dove Abramo ascolta la voce di Dio e
GLI CREDE!
Oggi di fronte a cose immense, lascio il commento ad una LECTIO particolarmente toccante.
Ecco il link:
http://www.abbaziaborzone.it/index.php/2009/03/08/esci-dalla-tua-terra-e-va-gn-121-10/

...Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle (Genesi 15,5)

Leggiamo Genesi 15, dove Abramo ascolta la voce di Dio e
GLI CREDE!
Oggi di fronte a cose immense, lascio il commento ad una LECTIO particolarmente toccante.
Ecco il link:
http://www.abbaziaborzone.it/index.php/2009/03/08/esci-dalla-tua-terra-e-va-gn-121-10/

martedì 25 giugno 2013

Poscia, di dì in dì l'amò più forte


"... là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore". Se il tesoro non è Gesù allora il nostro cuore è sempre inquieto, finché non l'ha trovato. L'ha sperimentato anche Agostino, che nelle sue Confessioni afferma: "Inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te!" .
E' una esperienza forse quotidiana. Se non metto Gesù al centro del cuore, proprio come Stella Polare della vita, non sono felice, qualcosa non va.
Diversamente ... si avvererà per Grazia quel versetto molto azzeccato che Dante Alighieri applica a San Francesco per l'amore a Madonna Povertà (Divina Commedia, Paradiso, C. XI), ma che in realtà è amore a Cristo: Poscia, di dì in dì l'amò più forte

Poscia, di dì in dì l'amò più forte


"... là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore". Se il tesoro non è Gesù allora il nostro cuore è sempre inquieto, finché non l'ha trovato. L'ha sperimentato anche Agostino, che nelle sue Confessioni afferma: "Inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te!" .
E' una esperienza forse quotidiana. Se non metto Gesù al centro del cuore, proprio come Stella Polare della vita, non sono felice, qualcosa non va.
Diversamente ... si avvererà per Grazia quel versetto molto azzeccato che Dante Alighieri applica a San Francesco per l'amore a Madonna Povertà (Divina Commedia, Paradiso, C. XI), ma che in realtà è amore a Cristo: Poscia, di dì in dì l'amò più forte

venerdì 14 giugno 2013

Cristo, compimento della Legge e dei profeti

Quando leggo il Vangelo e incontro in esso testimonianze tratte  dalla Legge o dei profeti, considero solo Cristo. Se ho letto di Mosè, se ho letto i profeti, era solo per capire ciò che essi dicono riguardo a Cristo. Quando, un giorno, sarò entrato nello splendore di Cristo e la sua luce, abbagliante quanto il sole, splenderà ai miei occhi, non potrò più vedere la luce di una lampada. Se una lampada viene accesa in pieno giorno, forse essa farà luce? Quando sorge il sole, la luce della lampada svanisce. Così quando si gode della presenza di Cristo, la Legge e i profeti scompaiono. Non voglio togliere nulla alla gloria della Legge e dei profeti; al contrario, li lodo per essere stati annunciatori di Cristo. Ma, quando leggo la Legge e i profeti, il mio scopo non è di fermarmi alla Legge e ai profeti, ma piuttosto, per mezzo della Legge e dei profeti, di giungere a Cristo. 
(San Girolamo, Omelie sul vangelo di Marco, 9, 8; SC 494)

martedì 11 giugno 2013

il Padre, il Dio di ogni consolazione ...

...  il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio (dalla secondalettera ai Corinti, cap, 1),

Anche il Vangelo (Luca cap. 7) ci presenta Gesù, il Dio che ha assunto anche la natura umana, che si commuove e consola: incontra la vedova che accompagna il figlio unico che giace sulla bara. 
Gesù la vede, le si avvicina e le dice "Non piangere!". Non solo, tocca la bara e comanda: «Giovinetto, dico a te, alzati!» 
Dio ci consola non solo a parole, ma in modo efficace. Non sempre (ma a volte anche oggi) compiendo miracoli, ma sempre con l'efficacia della Sua presenza piena di misericordia.

Cosa pensare? Non ò - come sovente si sente dire - l'uomo che, bisognoso di consolazione, si crea un'immagine di un dio non esistente, Ma il Dio di ogni consolazione viene incontro all'uomo, contingente, quindi bisognoso di tutto ...
Ne vogliamo parlare?

lunedì 10 giugno 2013

Non piangere ...

Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio (dalla secondalettera ai Corinti, cap, 1),

Anche il Vangelo ci presenta Gesù, il Dio che si commuove e consola. Incontra la vedova che accompagna il figlio unico sulla bara. Vede il suo pianto. Si avvicina e le dice "Non piangere!". Non solo, tocca la bara e dice: «Giovinetto, dico a te, alzati!» Dio ci consola non solo a parole, ma in modo efficace. Non sempre (ma a volte anche oggi) compiendo miracoli, ma sempre con l'efficacia della Sua grazia e misericordia.

Non piangere ...

Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio (dalla secondalettera ai Corinti, cap, 1),

Anche il Vangelo ci presenta Gesù, il Dio che si commuove e consola. Incontra la vedova che accompagna il figlio unico sulla bara. Vede il suo pianto. Si avvicina e le dice "Non piangere!". Non solo, tocca la bara e dice: «Giovinetto, dico a te, alzati!» Dio ci consola non solo a parole, ma in modo efficace. Non sempre (ma a volte anche oggi) compiendo miracoli, ma sempre con l'efficacia della Sua grazia e misericordia.

domenica 26 maggio 2013

La speranza non delude

Oggi mi sento particolarmente attratta dalla Parola che trovo in San Paolo, lettera ai Romani 5, 1-5:
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a que­sta grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. 

 Oggi è la solennità della Santissima Trinità: questa Parola mi attira. Non riesco a comprenderla, ma so che "... ai piccoli è rivelato il regno di Dio, perché così è piaciuto a te, o Padre" (Vangelo citato a braccio).
Non  mi angustio se mi sento piccola davanti alla Parola di Dio. Sarebbe da pazzi sentirsi grandi, superiori alla Parola.
Allora, mi rannicchio in Maria, misteriosamente inserita nella Santissima Trinità, come madre di Dio e come un bimbo mi affido a Lei: nel silenzio dell'orazione mentale potrò bere quell'acqua viva di cui parla Gesù, avvolta dal fuoco dello Spirito Santo ...
Capisco che dovrò far memoria, tornare su questo passo, scavarlo, pregarlo, e anche godere della Sua pace e della Sua gioia...

La speranza non delude

Oggi mi sento particolarmente attratta dalla Parola che trovo in San Paolo, lettera ai Romani 5, 1-5:
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a que­sta grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. 

 Oggi è la solennità della Santissima Trinità: questa Parola mi attira. Non riesco a comprenderla, ma so che "... ai piccoli è rivelato il regno di Dio, perché così è piaciuto a te, o Padre" (Vangelo citato a braccio).
Non  mi angustio se mi sento piccola davanti alla Parola di Dio. Sarebbe da pazzi sentirsi grandi, superiori alla Parola.
Allora, mi rannicchio in Maria, misteriosamente inserita nella Santissima Trinità, come madre di Dio e come un bimbo mi affido a Lei: nel silenzio dell'orazione mentale potrò bere quell'acqua viva di cui parla Gesù, avvolta dal fuoco dello Spirito Santo ...
Capisco che dovrò far memoria, tornare su questo passo, scavarlo, pregarlo, e anche godere della Sua pace e della Sua gioia...

venerdì 24 maggio 2013

Egli insegnava loro ...

La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare (Marco 10,1)

 Bello questo quadretto di Gesù che "insegna".

Gesù era solito insegnare. Questo fa parte della nostra missione, e la sentiamo molto attuale. Vogliamo prolungare nella nostra vita questo atteggiamento di Gesù.
Lo facciamo consci della nostra piccolezza, ma sappiamo che la fede ha un aspetto di fiducia unito anche a dei contenuti di verità eterne. 
Molti rifiutamo Dio e Gesù, perché non li conoscono o li conoscono male.
Molti cadono nella disperazione perché "non sanno", non sperano una eternità di gioia, non pensano che c'è un Padre che li attende, un Padre che è amore e miosericordia ...

Egli insegnava loro ...

La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare (Marco 10,1)

 Bello questo quadretto di Gesù che "insegna".

Gesù era solito insegnare. Questo fa parte della nostra missione, e la sentiamo molto attuale. Vogliamo prolungare nella nostra vita questo atteggiamento di Gesù.
Lo facciamo consci della nostra piccolezza, ma sappiamo che la fede ha un aspetto di fiducia unito anche a dei contenuti di verità eterne. 
Molti rifiutamo Dio e Gesù, perché non li conoscono o li conoscono male.
Molti cadono nella disperazione perché "non sanno", non sperano una eternità di gioia, non pensano che c'è un Padre che li attende, un Padre che è amore e miosericordia ...

domenica 21 aprile 2013

XY, Gesu' ti guarisce



Leggo al cap. 9 degli Atti degli apostoli di Luca: "Enea, Gesù ti guarisce". Siccome troviamo nei Vangeli che Gesu' ha detto di essere venuto non per i sani ma per i malati (linguaggio simbolico)posso concludere che ciascuno di noi puo' mettere il proprio nome al posto di quello di Enea. GESU' CI GUARISCE.

XY, Gesu' ti guarisce



Leggo al cap. 9 degli Atti degli apostoli di Luca: "Enea, Gesù ti guarisce". Siccome troviamo nei Vangeli che Gesu' ha detto di essere venuto non per i sani ma per i malati (linguaggio simbolico)posso concludere che ciascuno di noi puo' mettere il proprio nome al posto di quello di Enea. GESU' CI GUARISCE.

sabato 20 aprile 2013

La Via. Una luce. Una voce. Gesù

Qualche giorno fa mi sono imbattuta nel fatto della conversione di Paolo sulla via di Damasco.
Saulo sbalzato da cavallo - Michelangelo
Si trova al  cap. 9 degli Atti dehli Apoastoli di Luca.
Sono stata colpita da alcune parole, quelle del titolo del post.
Paolo stava galoppando verso Damasco per imprigionare "i seguaci della Via" che avesse trovato.
Ed avvenne che " ...  d'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo".
"E caduto in terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?»
«Chi sei, Signore?» E il Signore: «Io sono Gesù, che tu perseguiti.

Riflessione o risonanza?
I seguaci della Via sono i cristiani. Gesù dice: Io sono la Via...
D'improvviso sfolgorò una luce. Gesù grida: Io sono la Luce ..."
Saulo udì una voce. Gesù è La Parola, il Verbo.
Ed infine è come se Saulo si discolpasse: " ... ma io non perseguito te, perseguito i cristiani. E cosa dice Gesù?  "In verità vi dico: tutte le volte che l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me" (Matteo 25,40)

La Via. Una luce. Una voce. Gesù

Qualche giorno fa mi sono imbattuta nel fatto della conversione di Paolo sulla via di Damasco.
Saulo sbalzato da cavallo - Michelangelo
Si trova al  cap. 9 degli Atti dehli Apoastoli di Luca.
Sono stata colpita da alcune parole, quelle del titolo del post.
Paolo stava galoppando verso Damasco per imprigionare "i seguaci della Via" che avesse trovato.
Ed avvenne che " ...  d'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo".
"E caduto in terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?»
«Chi sei, Signore?» E il Signore: «Io sono Gesù, che tu perseguiti.

Riflessione o risonanza?
I seguaci della Via sono i cristiani. Gesù dice: Io sono la Via...
D'improvviso sfolgorò una luce. Gesù grida: Io sono la Luce ..."
Saulo udì una voce. Gesù è La Parola, il Verbo.
Ed infine è come se Saulo si discolpasse: " ... ma io non perseguito te, perseguito i cristiani. E cosa dice Gesù?  "In verità vi dico: tutte le volte che l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me" (Matteo 25,40)

domenica 7 aprile 2013

La divina misericordia ...


Siamo felici di far risuonare queste parole di papa Francesco

"Accetta che Gesù Risorto entri nella tua vita, accoglilo come amico, con fiducia: Lui è la vita! Se fino ad ora sei stato lontano da Lui, fa’ un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai deluso. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace che cerchi e la forza per vivere come Lui vuole".

(Dall'omelia della veglia pasquale 2013)

La divina misericordia ...


Siamo felici di far risuonare queste parole di papa Francesco

"Accetta che Gesù Risorto entri nella tua vita, accoglilo come amico, con fiducia: Lui è la vita! Se fino ad ora sei stato lontano da Lui, fa’ un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai deluso. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace che cerchi e la forza per vivere come Lui vuole".

(Dall'omelia della veglia pasquale 2013)

sabato 6 aprile 2013

Abbandonato in fretta il sepolcro ...











Sepolcro palestinese


Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.

… l'angelo disse alle donne: Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E` risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E` risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: Salute a voi. Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.


Voglio abbandonare in fretta ogni mio sepolcro per correre a dare l’annuncio a tutti che Gesù è vivo.

Abbandonato il fretta il sepolcro ...


Sepolcro palestinese
Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
… l'angelo disse alle donne: Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E` risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E` risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: Salute a voi. Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.

Voglio abbandonare in fretta ogni mio sepolcro per correre a dare l’annuncio a tutti che Gesù è vivo.

sabato 30 marzo 2013

... e già splendevano le luci del Sabato ...

In ogni tramonto c'è la promessa di una nuova aurora
Era il giorno della Parasceve (preparazione) e già splendevano le luci del sabato.. (Luca 23,54).

Dopo il racconto drammatico della crocifissione di Gesù mi imbatto in questa pericope.
Pare raggiunga l'anima un grande silenzio, per un tempo indefinito, un tempo che sta tra la notte e l'aurora, un qualcosa che evoca il rosa azzurrino di un tramonto e di un'aurora..
Lo spirito si adagia in un sereno riposo pieno di indicibile speranza, speranza che domani sarà RISURREZIONE.

... e già splendevano le luci del Sabato ...

In ogni tramonto c'è la promessa di una nuova aurora
Era il giorno della Parasceve (preparazione) e già splendevano le luci del sabato.. (Luca 23,54).

Dopo il racconto drammatico della crocifissione di Gesù mi imbatto in questa pericope.
Pare raggiunga l'anima un grande silenzio, per un tempo indefinito, un tempo che sta tra la notte e l'aurora, un qualcosa che evoca il rosa azzurrino di un tramonto e di un'aurora..
Lo spirito si adagia in un sereno riposo pieno di indicibile speranza, speranza che domani sarà RISURREZIONE.

mercoledì 27 marzo 2013

Ho trovato un gioiello!

Oggi Giuda (e non solo lui) s'impicca. (Matteo 26,14-25).
E' sempre l'ora della misericordia.
Senza nulla togliere al nostro carisma di informazione sulla fede e di accurata preparazione per annunciare OGGI un Vangelo "credibile", siamo pure testimoni di speranza e di amore. 
Con la vita.
Ed ora ecco il gioiello che ho trovato e che trrasmetto: E' uno scritto di Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa e compatrona d'Europa:  La disperazione di Giuda.


                                      

Ho trovato un gioiello!

Oggi Giuda (e non solo lui) s'impicca. (Matteo 26,14-25).
E' sempre l'ora della misericordia.
Senza nulla togliere al nostro carisma di informazione sulla fede e di accurata preparazione per annunciare OGGI un Vangelo "credibile", siamo pure testimoni di speranza e di amore. 
Con la vita.
Ed ora ecco il gioiello che ho trovato e che trrasmetto: E' uno scritto di Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa e compatrona d'Europa:  La disperazione di Giuda.


                                      

sabato 23 marzo 2013

Un discorso che ci interessa

Ma c’è anche un’altra povertà! È la povertà spirituale dei nostri giorni, che riguarda gravemente anche i Paesi considerati più ricchi. È quanto il mio Predecessore, il caro e venerato Benedetto XVI, chiama la "dittatura del relativismo", che lascia ognuno come misura di se stesso e mette in pericolo la convivenza tra gli uomini.

E così giungo ad una seconda ragione del mio nome. Francesco d’Assisi ci dice: lavorate per edificare la pace! Ma non vi è vera pace senza verità! Non vi può essere pace vera se ciascuno è la misura di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene degli altri, di tutti, a partire dalla natura che accomuna ogni essere umano su questa terra.
Uno dei titoli del Vescovo di Roma è Pontefice, cioè colui che costruisce ponti, con Dio e tra gli uomini.
...
In quest’opera è fondamentale anche il ruolo della religione. Non si possono, infatti, costruire ponti tra gli uomini, dimenticando Dio. Ma vale anche il contrario: non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri.
...
Ed è pure importante intensificare il confronto con i non credenti, affinché non prevalgano mai le differenze che separano e feriscono, ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti i popoli.

Lottare contro la povertà sia materiale, sia spirituale; edificare la pace e costruire ponti.

(Dall'udienza di Papa Francesco al Corpo Diplomatico, 22 marzo 2013)

Un discorso che ci interessa

Ma c’è anche un’altra povertà! È la povertà spirituale dei nostri giorni, che riguarda gravemente anche i Paesi considerati più ricchi. È quanto il mio Predecessore, il caro e venerato Benedetto XVI, chiama la "dittatura del relativismo", che lascia ognuno come misura di se stesso e mette in pericolo la convivenza tra gli uomini.

E così giungo ad una seconda ragione del mio nome. Francesco d’Assisi ci dice: lavorate per edificare la pace! Ma non vi è vera pace senza verità! Non vi può essere pace vera se ciascuno è la misura di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene degli altri, di tutti, a partire dalla natura che accomuna ogni essere umano su questa terra.
Uno dei titoli del Vescovo di Roma è Pontefice, cioè colui che costruisce ponti, con Dio e tra gli uomini.
...
In quest’opera è fondamentale anche il ruolo della religione. Non si possono, infatti, costruire ponti tra gli uomini, dimenticando Dio. Ma vale anche il contrario: non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri.
...
Ed è pure importante intensificare il confronto con i non credenti, affinché non prevalgano mai le differenze che separano e feriscono, ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti i popoli.

Lottare contro la povertà sia materiale, sia spirituale; edificare la pace e costruire ponti.

(Dall'udienza di Papa Francesco al Corpo Diplomatico, 22 marzo 2013)

lunedì 18 marzo 2013

La luce del mondo

L'altra mattina, pregando il Vangelo, ho pensato: Gesù esclama "Io sono la luce del mondo ...!"
E' facile prestare fede a un giovane di circa trentacin que anni che gira predicando in questo modo per le vie della Palestina? E che porta a testimone il Padre che nessuno vede... ?
Mi sono chiesta: ma avrebbero potuto credergli? E la risposta è stata SI'.
C'era infatti qualcuno che riceveva questa conferma direttamente dal Padre.
Ricordo Pietro che davanti alla domanda di Gesù "Chi dite che io sia?" Risponde da 30 summa cum laude. E Gesù: hai indovinato! Ma non viene da te, te l'ha rivelato il Padre ...
Cerco di scavare per comprendere di più:  Penso la Sua risposta a Filippo che gli aveva chiesto: "Facci vedere il Padre ...": "Chi vede me vede il Padre". Ma anche questa risposta fa pensare.
Allora provo a darmi una risposta così: per poter comprendere era necessaria la FEDE, quella che Gesù continuamente chiedeva per operare le guarigioni ed i miracoli in genere. Sovente dopo una guarigione concludeva: "Va, la tua fede ti ha salvato"
Allora la fede nasce nel chiaroscuro, non nasce per aver visto un "miracolo", ma Dio ci offre i segni che ci bastano per comprendere che non è irrazionale credere, che la fede è  "credibile".
Dopo avverrà tutto il resto ...

La luce del mondo

L'altra mattina, pregando il Vangelo, ho pensato: Gesù esclama "Io sono la luce del mondo ...!"
E' facile prestare fede a un giovane di circa trentacin que anni che gira predicando in questo modo per le vie della Palestina? E che porta a testimone il Padre che nessuno vede... ?
Mi sono chiesta: ma avrebbero potuto credergli? E la risposta è stata SI'.
C'era infatti qualcuno che riceveva questa conferma direttamente dal Padre.
Ricordo Pietro che davanti alla domanda di Gesù "Chi dite che io sia?" Risponde da 30 summa cum laude. E Gesù: hai indovinato! Ma non viene da te, te l'ha rivelato il Padre ...
Cerco di scavare per comprendere di più:  Penso la Sua risposta a Filippo che gli aveva chiesto: "Facci vedere il Padre ...": "Chi vede me vede il Padre". Ma anche questa risposta fa pensare.
Allora provo a darmi una risposta così: per poter comprendere era necessaria la FEDE, quella che Gesù continuamente chiedeva per operare le guarigioni ed i miracoli in genere. Sovente dopo una guarigione concludeva: "Va, la tua fede ti ha salvato"
Allora la fede nasce nel chiaroscuro, non nasce per aver visto un "miracolo", ma Dio ci offre i segni che ci bastano per comprendere che non è irrazionale credere, che la fede è  "credibile".
Dopo avverrà tutto il resto ...

venerdì 15 marzo 2013

L'evangelizzazione secondo Papa Francesco


L'esperienza della fede ci colloca nell'esperienza dello Spirito segnata dalla capacità di mettersi in cammino... Non c'è nulla che sia più opposto allo Spirito che fermarsi, rinchiudersi. Quando non si passa per la porta della fede, la porta si chiude, la Chiesa si chiude, il cuore si ripiega e la paura e la cattiva disposizione “inacidiscono” la Buona Novella. Quando il crisma della fede si secca e si irrancidisce, l'evangelizzatore non contagia più perché ha perso la sua fragranza, diventando spesso causa di scandalo e di allontanamento per molti. Chi crede riceve quella beatitudine che attraversa tutto il Vangelo e che risuona nel corso della storia, già sulle labbra di Elisabetta: “Beata colei che ha creduto”, già ricordata da Gesù a Tommaso: “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno” (9 giugno 2012).

giovedì 14 marzo 2013

L'evangelizzazione secondo Papa Francesco


L'esperienza della fede ci colloca nell'esperienza dello Spirito segnata dalla capacità di mettersi in cammino... Non c'è nulla che sia più opposto allo Spirito che fermarsi, rinchiudersi. Quando non si passa per la porta della fede, la porta si chiude, la Chiesa si chiude, il cuore si ripiega e la paura e la cattiva disposizione “inacidiscono” la Buona Novella. Quando il crisma della fede si secca e si irrancidisce, l'evangelizzatore non contagia più perché ha perso la sua fragranza, diventando spesso causa di scandalo e di allontanamento per molti. Chi crede riceve quella beatitudine che attraversa tutto il Vangelo e che risuona nel corso della storia, già sulle labbra di Elisabetta: “Beata colei che ha creduto”, già ricordata da Gesù a Tommaso: “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno” (9 giugno 2012).

martedì 12 marzo 2013

Credette e si mise in cammino ... (Giovanni 4,46-54)

Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao.
Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire.
Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete". Ma il funzionario del re insistette:""Signore, scendi prima che il mio bambino muoia".
Gesù gli risponde: "Và, tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.

Sappiamo dal resto del tratto di Vangelo che tornato a casa il funzionario trovò il figlio guarito.

"credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino"

Si mise in cammino prima di aver riscontrato il miracolo: Bastò la fede.

Credette e si mise in cammino ... (Giovanni 4,46-54)

Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao.
Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire.
Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete". Ma il funzionario del re insistette:""Signore, scendi prima che il mio bambino muoia".
Gesù gli risponde: "Và, tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.

Sappiamo dal resto del tratto di Vangelo che tornato a casa il funzionario trovò il figlio guarito.

"credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino"

Si mise in cammino prima di aver riscontrato il miracolo: Bastò la fede.

lunedì 4 marzo 2013

Nube luminosa

Precipizio di Nazaret
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret]: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costrita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino (Luca 4,24-30).
Ritengo che l'abbiano rifiutato perché non l'hanno riconosciuto come Messia e tanto meno come Dio. Altrove si legge che dicevano: "Ma non è costui il figlio del falegname? Di Maria? Sappiamo chi è ...
E invece non lo sapevano.
Gesù è molto gentile. Si presenta lasciando un margine per la fede.
Dio si manifesta come "nube luminosa" (Esodo). Con dei contorni non sempre chiari negli avvenimenti.
Penso che sia il desiderio di accoglierlo a far sì che io lo riconosca negli eventi, nei segni.
Se lo rifiuto, se ne va subito... E se ne va anche la pace

Nube luminosa

Precipizio di Nazaret
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret]: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costrita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino (Luca 4,24-30).
Ritengo che l'abbiano rifiutato perché non l'hanno riconosciuto come Messia e tanto meno come Dio. Altrove si legge che dicevano: "Ma non è costui il figlio del falegname? Di Maria? Sappiamo chi è ...
E invece non lo sapevano.
Gesù è molto gentile. Si presenta lasciando un margine per la fede.
Dio si manifesta come "nube luminosa" (Esodo). Con dei contorni non sempre chiari negli avvenimenti.
Penso che sia il desiderio di accoglierlo a far sì che io lo riconosca negli eventi, nei segni.
Se lo rifiuto, se ne va subito... E se ne va anche la pace

Ali di aquile

Voi stessi avete visto ...come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. (Esodo 19, 4)

E' Dio che ci "porta" e ci attira a sé. Sta a noi ascoltarlo e lasciarci portare.
Ascolto e abbandono allo Spirito Santo.
La piccola grande Teresa di Lisieux usa la metafora dell'"Ascensore divino": scoprendosi piccola, non si spaventa, ma si accetta e si abbandona nelle braccia, sulle ali di Dio. Così giunge alla pace.

Ali di aquile

Voi stessi avete visto ...come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. (Esodo 19, 4)

E' Dio che ci "porta" e ci attira a sé. Sta a noi ascoltarlo e lasciarci portare.
Ascolto e abbandono allo Spirito Santo.
La piccola grande Teresa di Lisieux usa la metafora dell'"Ascensore divino": scoprendosi piccola, non si spaventa, ma si accetta e si abbandona nelle braccia, sulle ali di Dio. Così giunge alla pace.

domenica 3 marzo 2013

Gesù le disse: Dammi da bere

Colui che domandava da bere,   
aveva sete della fede della samaritana.
(Sant'Agostino)

Che bello essere "umili" operai e operaie nella vigna del Signore perché divampi sempre più la fede in Dio!

Gesù le disse: Dammi da bere

Colui che domandava da bere,   
aveva sete della fede della samaritana.
(Sant'Agostino)

Che bello essere "umili" operai e operaie nella vigna del Signore perché divampi sempre più la fede in Dio!

lunedì 18 febbraio 2013

Tutto è grazia

E' proprio il caso di dirlo!
Foto di Teresa durante una interpretazione di Giovanna d'Arco
Ieri, discorrevo con un professore in pensione, che ha esclamato andandosene: "Tutto è grazia!".
Il mio pensiero è andato alla conclusione del "Curato di campagna" di Bernanos, ma, prima ancora, alla piccola Teresa di Lisieux. Poi ho rovistato tra le affermazioni dello Spirito Santo. Ecco il testo di Romani 8, 28: "...noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno".
Ci auguriamo di non dimenticarlo nei momenti difficili della vita!

Tutto è grazia

E' proprio il caso di dirlo!
Foto di Teresa durante una interpretazione di Giovanna d'Arco
Ieri, discorrevo con un professore in pensione, che ha esclamato andandosene: "Tutto è grazia!".
Il mio pensiero è andato alla conclusione del "Curato di campagna" di Bernanos, ma, prima ancora, alla piccola Teresa di Lisieux. Poi ho rovistato tra le affermazioni dello Spirito Santo. Ecco il testo di Romani 8, 28: "...noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno".
Ci auguriamo di non dimenticarlo nei momenti difficili della vita!