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venerdì 14 giugno 2013

Cristo, compimento della Legge e dei profeti

Quando leggo il Vangelo e incontro in esso testimonianze tratte  dalla Legge o dei profeti, considero solo Cristo. Se ho letto di Mosè, se ho letto i profeti, era solo per capire ciò che essi dicono riguardo a Cristo. Quando, un giorno, sarò entrato nello splendore di Cristo e la sua luce, abbagliante quanto il sole, splenderà ai miei occhi, non potrò più vedere la luce di una lampada. Se una lampada viene accesa in pieno giorno, forse essa farà luce? Quando sorge il sole, la luce della lampada svanisce. Così quando si gode della presenza di Cristo, la Legge e i profeti scompaiono. Non voglio togliere nulla alla gloria della Legge e dei profeti; al contrario, li lodo per essere stati annunciatori di Cristo. Ma, quando leggo la Legge e i profeti, il mio scopo non è di fermarmi alla Legge e ai profeti, ma piuttosto, per mezzo della Legge e dei profeti, di giungere a Cristo. 
(San Girolamo, Omelie sul vangelo di Marco, 9, 8; SC 494)