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domenica 25 maggio 2014

S.5 - La deificazione

Gesù le rispose (alla Samaritana):

«Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». (Gv 4,10)

La Grazia è un dono soprannaturale con cui Dio, intelligenza e volontà, si unisce intimamente alla nostra intelligenza e volontà, comunicando loro capacità divine.
Si tratta di una vera assunzione nella corrente di carità che è la sostanza stessa di Dio (Thils, op. cit., p. 96).

… quanti sono guidati dallo Spirito di Dio, questi son figli di Dio (Rm 8,14)

.. tutti i  movimenti, operazioni e inclinazioni…., nell’unione con Dio sono cangiati in movimenti divini (S. Giovanni della Croce, Opere, Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi, V edizione, Roma 1959, Fiamma, str. 2, n.34, p. 835)


La nostra intelligenza e volontà partecipano così della vita di Dio. La deificazione è partecipazione alla vita divina che si opera in  noi per mezzo della grazia.

Lo Spirito Santo ci rivela il piano di Dio.
Egli ha fatto a noi

…. grandissime e preziose promesse, affinché per mezzo di queste, diventiamo partecipi della natura divina… (2Pt 1,4)

Mettimi come un sigillo
sul tuo cuore,
come un sigillo sul tuo braccio,
perché forte come la morte
è l’amore.
Inesorabile come gli Inferi
la gelosia:
le sue fiaccole sono fiaccole
di fuoco e di fiamme! (Ct 8,6)


 

venerdì 16 maggio 2014

S.4 - La comunione spirituale



Il santo è un “intimo” a Gesù Cristo.

La comunione spirituale è un particolare contatto con Gesù fuori del sacramento dell’Eucarestia.

L’esempio perfetto della comunione spirituale è dato dalla bellissima pagina del Vangelo che narra della guarigione dell’emorroissa.
Tutti si accalcavano attorno a Gesù, ma solo una donna … lo toccò:

 ... – Chi mi ha toccato? …Qualcuno mi ha toccato!

La donna andò tremante a gettarglisi ai piedi …
- La tua fede ti ha salvata … (Lc 8,45-48)

Questo contatto vivificante con Cristo è possibile in ogni momento. In questa comunione si creano relazioni di una stupenda intimità interiore tra Gesù e l’anima.

Il teologo cerca di studiare la meravigliosa esperienza con Cristo dei santi.

San Bonaventura, il grande teologo francescano, afferma:

Lui, il Cristo, è intimo ad ogni anima. E’ la luce inaccessibile, e tuttavia vicina all’anima, più vicina di quanto non sia vicina l’anima a se stessa (Coll. in Hex:, XII, 9, 11-V. 385b., 386 a.).

Il Cantico dei Cantici, il dialogo tra lo sposo e la sposa, continua nei secoli. Forse oscuro, forse nella desolazione, nella notte dello spirito, a volte nel fulgore dell’estasi.

Quali relazioni di cuore e di anima con il Cristo!

                                                         

S.3 - Gesù in noi


.… vivo non più io, ma vive in me Cristo (Gal 2,20).

San Paolo afferma esplicitamente che Gesù, vero Dio e vero uomo, abita in noi per mezzo della fede (Ef 3,17).

Non si può negare un contatto reale ed efficace non solo con la divinità, ma anche con l’umanità di Gesù per mezzo della fede, con l’adesione intima dell’anima a Lui, con la certezza del colloquio con Lui: posso in ogni istante parlare a Gesù:

Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi consolerò (Mt 11,28).

Usciva da Lui una forza che guariva tutti” (Lc 6,19).

Come nella sua vita mortale, così anche ora, promana da Lui una virtù santificatrice

I discepoli di Emmaus sentono nello sconosciuto pellegrino che incontrano lungo il viaggio, Gesù irradiante e “radioattivo”.

E si dissero l’uno all’altro: – non ci ardeva forse il cuore in petto, mentre per strada ci parlava e ci spiegava le Scritture?  (Lc 24,32).

 

sabato 10 maggio 2014

S.2 - Il mistero di Cristo

San Paolo parla del mistero di Cristo ai cristiani di Colossi: 

Giacché voglio sappiate che lotta sostenga … affinché siano consolati i loro cuori, uniti strettamente nell’amore, e giungano a possedere tutta la ricchezza della piena intelligenza, sì da conseguire la conoscenza del mistero di Dio, (cioè) Cristo, in cui sono tutti i tesori riposti della sapienza e della scienza (Col 2, 1-3).


E chiede preghiere per annunciare il mistero di Cristo:

… pregando insieme anche con noi affinché Dio ci apra la porta della parola, e ci sia dato annunziare il mistero di Cristo, per il quale anche ora sono in catene (Col 4,3) 


In Cristo sono riposti i tesori della vita divina dei santi: Io sono la vite, e voi i tralci (Gv 15,5).

Ogni fedele partecipa del Suo sacerdozio regale:

…inserito nel Corpo Mistico di Cristo per mezzo del Battesimo, fortificati dalla virtù dello Spirito Santo per mezzo della Cresima, sono deputati dal Signore stesso all’apostolato. Vengono consacrati per formare un sacerdozio regale e una nazione santa (sfr. 1Pt 2,4-10), onde offrire sacrifici spirituali, mediante ogni attività e testimoniare dappertutto il Cristo (Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto Apostolicam Actuositatem , n. 3).

 

venerdì 9 maggio 2014

S.1 - Lo scopo della vita

"Ardere" per Dio!

Non intendiamo qui parlare di qualcosa di aereo, poco concreto, tipo "spray" - direbbe Papa Francesco - ma di un qualcosa di estremamente concreto nella vita umana, basato

- sulla Rivelazione divina
- sull'insegnamento della Chiesa
- sull'esperienza dei santi

Lo scopo ultimo della vita è la lode eterna di Dio: coloro che raggiungono la pienezza      della vita cristiana sono la lode più alta della Santissima Trinità.

 Il 23 aprile scorso  sono stati canonizzati due papi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, ma chi è il Santo? 

Il santo è partecipe della ricchezza del Cristo. È santo chi è giunto alla maturità di uomo fatto, alla misura di età della pienezza di Cristo (Ef 4,13).  

Nel loro giorno natalizio infatti la Chiesa proclama il mistero pasquale realizzato nei santi che hanno sofferto con Cristo e con Lui sono glorificati (Sacrosanctum Concilium, n. 104).





 


 

giovedì 8 maggio 2014

Spiritualita' - Vita nello Spirito

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Colui che manda la luce ed essa va,
la richiama e gli obbedisce trepidante,
le stelle compaiono ai loro posti
e brillano liete; rispondono all’appello  dicono ‘Presente!
e risplendono festeggiando
chi le ha fatte.
Questi è il Dio nostro
e nessun altro gli può stare a paragone
(Libro di Baruch, Cap. 3,32-36).

Coloro che saranno stati saggi rifulgeranno come il fulgore del firmamento … saranno come astri nell'eternità senza fine (Daniele, cap. 12,3).

sabato 3 maggio 2014

Spiritualità 2


Il mistero di Cristo


San Paolo parla del mistero di Cristo ai cristiani di Colossi: 

Giacché voglio sappiate che lotta sostenga … affinché siano consolati i loro cuori, uniti strettamente nell’amore, e giungano a possedere tutta la ricchezza della piena intelligenza, sì da conseguire la conoscenza del mistero di Dio, (cioè) Cristo, in cui sono tutti i tesori riposti della sapienza e della scienza (Col 2, 1-3).


E chiede preghiere per annunciare il mistero di Cristo:

… pregando insieme anche con noi affinché Dio ci apra la porta della parola, e ci sia dato annunziare il mistero di Cristo, per il quale anche ora sono in catene (Col 4,3) 

In Cristo sono riposti i tesori della vita divina dei santi: Io sono la vite, e voi i tralci (Gv 15,5).

Ogni fedele partecipa del Suo sacerdozio regale: 

…inserito nel Corpo Mistico di Cristo per mezzo del Battesimo, fortificati dalla virtù dello Spirito Santo per mezzo della Cresima, sono deputati dal Signore stesso all’apostolato. Vengono consacrati per formare un sacerdozio regale e una nazione santa (sfr. 1Pt 2,4-10), onde offrire sacrifici spirituali, mediante ogni attività e testimoniare dappertutto il Cristo (Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto Apostolicam Actuositatem , n. 3).

Gesù in noi

.… vivo non più io, ma vive in me Cristo (Gal 2,20).  San Paolo afferma esplicitamente che Gesù, vero Dio e vero uomo, abita in noi per mezzo della fede (Ef 3,17).

Non si può negare un contatto reale ed efficace non solo con la divinità, ma anche con l'umanità di Gesù per mezzo della fede, con l'adesione intima dell'anima a Lui, con la certezza del colloquio con Lui: posso in ogni istante parlare a Gesù:


Venite a me voi tutti che siete affaticati e apporessi ed io vi consolerò (Mt 11,28).
Usciva da Lui una forza che guariva tutti" (Lc 6,19).

Come nella sua vita mortale, così anche ora, promana da Lui una virtù santificatrice.
I discepoli di Emmaus sentono nello sconosciuto pellegrino che incontrano lungo il viaggio, Gesù irradiante e "radioattivo".

E si dissero l'uno all'altro: - non ci ardeva forse il cuore in petto, mentre per strada ci parlava e ci spiegava le Scritture?  (Lc 24,32).


La comunione spirituale

Il santo è un "intimo" a Gesù Cristo.
La comunione spirituale è un particolare contatto con Gesù fuori del sacramento dell'Eucarestia.
L'esempio perfetto della comunione spirituale è dato dalla bellissima pagina del Vangelo che narra della guarigione dell'emorroissa.
Tutti si accalcavano attorno a Gesù, ma solo una donna ... lo toccò:

... - Chi mi ha toccato? ...Qualcuno mi ha toccato!
La donna andò tremante a gettarglisi ai piedi ...
- La tua fede ti ha salvata ... (Lc 8,45-48)

Questo contatto vivificante con Cristo è possibile in ogni momento. In questa comunione si creano relazioni di una stupenda intimità interiore tra Gesù e l'anima.
Il teologo cerca di studiare la meravigliosa esperienza con Cristo dei santi.
San Bonaventura afferma:

"Lui, il Cristo, è intimo ad ogni anima. E' la luce inaccessibile, e tuttavia vicina all'anima, più vicina di quanto non sia vicina l'anima a se stessa" (Coll. in Hex:, XII, 9, 11-V. 385b., 386 a.).

Il Cantico dei Cantici, il dialogo tra lo sposo e la sposa, continua nei secoli. Forse oscuro, forse nella desolazione, nella notte dello spirito, a volte nel fulgore dell'estasi.
Quali relazioni di cuore e di anima con il Cristo!