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sabato 3 maggio 2014

Spiritualità 2


Il mistero di Cristo


San Paolo parla del mistero di Cristo ai cristiani di Colossi: 

Giacché voglio sappiate che lotta sostenga … affinché siano consolati i loro cuori, uniti strettamente nell’amore, e giungano a possedere tutta la ricchezza della piena intelligenza, sì da conseguire la conoscenza del mistero di Dio, (cioè) Cristo, in cui sono tutti i tesori riposti della sapienza e della scienza (Col 2, 1-3).


E chiede preghiere per annunciare il mistero di Cristo:

… pregando insieme anche con noi affinché Dio ci apra la porta della parola, e ci sia dato annunziare il mistero di Cristo, per il quale anche ora sono in catene (Col 4,3) 

In Cristo sono riposti i tesori della vita divina dei santi: Io sono la vite, e voi i tralci (Gv 15,5).

Ogni fedele partecipa del Suo sacerdozio regale: 

…inserito nel Corpo Mistico di Cristo per mezzo del Battesimo, fortificati dalla virtù dello Spirito Santo per mezzo della Cresima, sono deputati dal Signore stesso all’apostolato. Vengono consacrati per formare un sacerdozio regale e una nazione santa (sfr. 1Pt 2,4-10), onde offrire sacrifici spirituali, mediante ogni attività e testimoniare dappertutto il Cristo (Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto Apostolicam Actuositatem , n. 3).

Gesù in noi

.… vivo non più io, ma vive in me Cristo (Gal 2,20).  San Paolo afferma esplicitamente che Gesù, vero Dio e vero uomo, abita in noi per mezzo della fede (Ef 3,17).

Non si può negare un contatto reale ed efficace non solo con la divinità, ma anche con l'umanità di Gesù per mezzo della fede, con l'adesione intima dell'anima a Lui, con la certezza del colloquio con Lui: posso in ogni istante parlare a Gesù:


Venite a me voi tutti che siete affaticati e apporessi ed io vi consolerò (Mt 11,28).
Usciva da Lui una forza che guariva tutti" (Lc 6,19).

Come nella sua vita mortale, così anche ora, promana da Lui una virtù santificatrice.
I discepoli di Emmaus sentono nello sconosciuto pellegrino che incontrano lungo il viaggio, Gesù irradiante e "radioattivo".

E si dissero l'uno all'altro: - non ci ardeva forse il cuore in petto, mentre per strada ci parlava e ci spiegava le Scritture?  (Lc 24,32).


La comunione spirituale

Il santo è un "intimo" a Gesù Cristo.
La comunione spirituale è un particolare contatto con Gesù fuori del sacramento dell'Eucarestia.
L'esempio perfetto della comunione spirituale è dato dalla bellissima pagina del Vangelo che narra della guarigione dell'emorroissa.
Tutti si accalcavano attorno a Gesù, ma solo una donna ... lo toccò:

... - Chi mi ha toccato? ...Qualcuno mi ha toccato!
La donna andò tremante a gettarglisi ai piedi ...
- La tua fede ti ha salvata ... (Lc 8,45-48)

Questo contatto vivificante con Cristo è possibile in ogni momento. In questa comunione si creano relazioni di una stupenda intimità interiore tra Gesù e l'anima.
Il teologo cerca di studiare la meravigliosa esperienza con Cristo dei santi.
San Bonaventura afferma:

"Lui, il Cristo, è intimo ad ogni anima. E' la luce inaccessibile, e tuttavia vicina all'anima, più vicina di quanto non sia vicina l'anima a se stessa" (Coll. in Hex:, XII, 9, 11-V. 385b., 386 a.).

Il Cantico dei Cantici, il dialogo tra lo sposo e la sposa, continua nei secoli. Forse oscuro, forse nella desolazione, nella notte dello spirito, a volte nel fulgore dell'estasi.
Quali relazioni di cuore e di anima con il Cristo!