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mercoledì 26 giugno 2013

...Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle (Genesi 15,5)

Leggiamo Genesi 15, dove Abramo ascolta la voce di Dio e
GLI CREDE!
Oggi di fronte a cose immense, lascio il commento ad una LECTIO particolarmente toccante.
Ecco il link:
http://www.abbaziaborzone.it/index.php/2009/03/08/esci-dalla-tua-terra-e-va-gn-121-10/

...Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle (Genesi 15,5)

Leggiamo Genesi 15, dove Abramo ascolta la voce di Dio e
GLI CREDE!
Oggi di fronte a cose immense, lascio il commento ad una LECTIO particolarmente toccante.
Ecco il link:
http://www.abbaziaborzone.it/index.php/2009/03/08/esci-dalla-tua-terra-e-va-gn-121-10/

martedì 25 giugno 2013

Poscia, di dì in dì l'amò più forte


"... là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore". Se il tesoro non è Gesù allora il nostro cuore è sempre inquieto, finché non l'ha trovato. L'ha sperimentato anche Agostino, che nelle sue Confessioni afferma: "Inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te!" .
E' una esperienza forse quotidiana. Se non metto Gesù al centro del cuore, proprio come Stella Polare della vita, non sono felice, qualcosa non va.
Diversamente ... si avvererà per Grazia quel versetto molto azzeccato che Dante Alighieri applica a San Francesco per l'amore a Madonna Povertà (Divina Commedia, Paradiso, C. XI), ma che in realtà è amore a Cristo: Poscia, di dì in dì l'amò più forte

Poscia, di dì in dì l'amò più forte


"... là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore". Se il tesoro non è Gesù allora il nostro cuore è sempre inquieto, finché non l'ha trovato. L'ha sperimentato anche Agostino, che nelle sue Confessioni afferma: "Inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te!" .
E' una esperienza forse quotidiana. Se non metto Gesù al centro del cuore, proprio come Stella Polare della vita, non sono felice, qualcosa non va.
Diversamente ... si avvererà per Grazia quel versetto molto azzeccato che Dante Alighieri applica a San Francesco per l'amore a Madonna Povertà (Divina Commedia, Paradiso, C. XI), ma che in realtà è amore a Cristo: Poscia, di dì in dì l'amò più forte

venerdì 14 giugno 2013

Cristo, compimento della Legge e dei profeti

Quando leggo il Vangelo e incontro in esso testimonianze tratte  dalla Legge o dei profeti, considero solo Cristo. Se ho letto di Mosè, se ho letto i profeti, era solo per capire ciò che essi dicono riguardo a Cristo. Quando, un giorno, sarò entrato nello splendore di Cristo e la sua luce, abbagliante quanto il sole, splenderà ai miei occhi, non potrò più vedere la luce di una lampada. Se una lampada viene accesa in pieno giorno, forse essa farà luce? Quando sorge il sole, la luce della lampada svanisce. Così quando si gode della presenza di Cristo, la Legge e i profeti scompaiono. Non voglio togliere nulla alla gloria della Legge e dei profeti; al contrario, li lodo per essere stati annunciatori di Cristo. Ma, quando leggo la Legge e i profeti, il mio scopo non è di fermarmi alla Legge e ai profeti, ma piuttosto, per mezzo della Legge e dei profeti, di giungere a Cristo. 
(San Girolamo, Omelie sul vangelo di Marco, 9, 8; SC 494)

martedì 11 giugno 2013

il Padre, il Dio di ogni consolazione ...

...  il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio (dalla secondalettera ai Corinti, cap, 1),

Anche il Vangelo (Luca cap. 7) ci presenta Gesù, il Dio che ha assunto anche la natura umana, che si commuove e consola: incontra la vedova che accompagna il figlio unico che giace sulla bara. 
Gesù la vede, le si avvicina e le dice "Non piangere!". Non solo, tocca la bara e comanda: «Giovinetto, dico a te, alzati!» 
Dio ci consola non solo a parole, ma in modo efficace. Non sempre (ma a volte anche oggi) compiendo miracoli, ma sempre con l'efficacia della Sua presenza piena di misericordia.

Cosa pensare? Non ò - come sovente si sente dire - l'uomo che, bisognoso di consolazione, si crea un'immagine di un dio non esistente, Ma il Dio di ogni consolazione viene incontro all'uomo, contingente, quindi bisognoso di tutto ...
Ne vogliamo parlare?

lunedì 10 giugno 2013

Non piangere ...

Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio (dalla secondalettera ai Corinti, cap, 1),

Anche il Vangelo ci presenta Gesù, il Dio che si commuove e consola. Incontra la vedova che accompagna il figlio unico sulla bara. Vede il suo pianto. Si avvicina e le dice "Non piangere!". Non solo, tocca la bara e dice: «Giovinetto, dico a te, alzati!» Dio ci consola non solo a parole, ma in modo efficace. Non sempre (ma a volte anche oggi) compiendo miracoli, ma sempre con l'efficacia della Sua grazia e misericordia.

Non piangere ...

Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio (dalla secondalettera ai Corinti, cap, 1),

Anche il Vangelo ci presenta Gesù, il Dio che si commuove e consola. Incontra la vedova che accompagna il figlio unico sulla bara. Vede il suo pianto. Si avvicina e le dice "Non piangere!". Non solo, tocca la bara e dice: «Giovinetto, dico a te, alzati!» Dio ci consola non solo a parole, ma in modo efficace. Non sempre (ma a volte anche oggi) compiendo miracoli, ma sempre con l'efficacia della Sua grazia e misericordia.