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mercoledì 26 settembre 2018

Francesco piccolino


Leggiamo nei Fioretti che un giorno, mentre Francesco usciva dalla selva dove si era sprofondato in preghiera, frate Masseo, gli si fece incontro e gli disse: «Perché a te, perché a te, perché a te?». San Francesco non comprese, per cui frate Masseo riprese:
«Dico, perché a te tutto il mondo viene dietro, e ogni persona pare che desideri di vederti e d’udirti e d’ubbidirti? Tu non se’ bello  uomo del corpo tu non se’ di grande scienza, tu non se’ nobile; onde dunque a te che tutto il mondo ti venga dietro?».
A questa domanda Francesco rispose: «Vuoi sapere perché a me? vuoi sapere perché a me? vuoi sapere perché a me tutto ’l mondo mi venga dietro? … Questo io ho da quelli occhi dello altissimo Iddio, li quali in ogni luogo contemplano i buoni e li rei: imperciò che quelli occhi santissimi non hanno veduto fra li peccatori nessuno più vile, né più insuffciente, né più grande peccatore di me…».  
Pare che le genti vedessero in lui, pieno di umanità, un altro Cristo. Certo che Francesco  aveva una grande familiarità con le sacre Scritture, specialmente con il Vangelo. Ripeteva sovente nei suoi discorsi, non “disse Gesù”, ma “dice Gesù”, perché sapeva bene che Gesù, a chi legge il Vangelo con attenzione ed amore, parla, essendo Egli il Risorto, il Vivente.
Cosa dice questo a noi, oggi?