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sabato 21 novembre 2015

Dalle tenebre alla luce


“… mentre (Gesù) partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare.Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.” (Marco 10, 46-52)

Il cieco del brano evangelico rappresenta l'uomo sulla via della fede; non vede ancora Gesù, ma ne percepisce la presenza. E grida: Gesù, abbi pietà di me!».
Al cieco che grida a Lui, Gesù dona la vista, simbolo della fede. La fede non è solo adesione a una verità, ma è soprattutto adesione ad una persona, a Cristo Gesù.
E’ possibile, dalla tristezza di un'esistenza opaca, alzarsi per camminare verso la Luce. Chissà che non ci avvenga di essere toccati dall'esperienza viva del suo splendore!