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martedì 3 luglio 2012

Non solo la mano ...

"Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro:
«Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».


Ecco cosa scrive il dottore francescano San Bonaventura:

"Avviciniamoci all'umilissimo Cuore dell'eccelso Gesù.
 Si entra per la porta del costato, aperta dalla lancia.
Qui certamente è nascosto il tesoro ineffabile e desiderabile della carità; qui si trova la devozione; si ottiene la grazia delle lacrime; s'impara la mansuetudine e la pazienza nelle avversità, la compassione per gli afflitti e soprattutto
 un cuore contrito e umiliato."
(San Bonaventura, Vitis Mystica, XXIV, 3 (VIII, 188B-189).

Ecco la devozione al Sacro Cuore: devo inabissarmi nella carità, nell'amore, penetrando sempre più nel mistero della Santissima Trinità.