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sabato 19 marzo 2022

Gesù alle nozze


Briciole di luce
Il racconto delle nozze di Cana è altamente simbolico. Nel prologo di Giovanni leggiamo: “Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo”. (Gv 1,17).

Prima si parlava di Lui, poi abbiamo avuto notizia dello sposalizio il terzo giorno (termine che nella Bibbia indica il giorno della consolazione, della risurrezione) e infine abbiamo incontrato la presenza della madre di Gesù. Qui, invitato alle nozze, Gesù con i suoi discepoli fa l’ingresso ufficiale, inaugura la sua missione di rabbi itinerante, portatore di una novità inaudita. Questa è la notizia principale. Un grande evento sta avvenendo davanti a noi e noi abbiamo il privilegio di essere protagonisti insieme ai discepoli.

Il Vangelo di Giovanni si interroga ripetutamente su “Chi è Gesù”. Qui si anticipa la risposta: Gesù è lo Sposo dell’alleanza nuova. Il popolo d’Israele giunse nel deserto ai piedi del Sinai per ricevere l’alleanza nelle tavole di pietra, Gesù giunge a Cana, terra pagana, per annunciare la nuova alleanza. Come Mosè fu chiamato/convocato» dal Signore sul monte Sinai, così Gesù è stato “invitato/convocato” alle nozze.
È questo il punto centrale del racconto: come il Lògos ha fatto irruzione nella storia, diventando «carne» cioè fragilità e debolezza, così ora Gesù di Nàzaret entra nella storia di Israele alla guida di un popolo rinnovato, simboleggiato dai «discepoli».

L’autore mette in evidenza un altro fatto: la madre era già «nello» sposalizio che appartiene al tempo dell’Antico Testamento.
L’arrivo di Gesù è uno spartiacque tra un «prima» e un «dopo». Ciò che è «prima» era una preparazione, perché quello che accade «dopo», cioè adesso, è una novità che dà inizio a una svolta irreversibile. La madre vive e agisce «dentro» le antiche nozze,  «vedova» dello sposo: nel racconto non si fa alcun accenno a Giuseppe che probabilmente era già morto, per cui la madre è «veramente vedova».

Gesù è il Messia che entra nelle nozze del popolo d’Israele, le nozze dell’alleanza del Sinai che sono state tradite innumerevoli volte. Egli non appartiene a queste nozze, è «chiamato/invitato», è solo un ospite che non viene dal passato, ma giunge dal futuro, insieme ai suoi discepoli simbolo del nuovo popolo nuziale prefigurato nei Gentili che lo accoglieranno, a differenza dei «suoi» che lo rifiuteranno mentre viene a portare «una nuova ed eterna alleanza» che non avrà mai fine.

(ci siamo ispirati a Paolo Farinella, Rivista Missioni Consolata, 2011).