“Sei giorni dopo (si ritiene dopo aver fatto un accenno alla sua Pasqua, v. capitolo 16), Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo". All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi e non temete". Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo”. (Matteo 17,1-8).
Quante macerie, quante sofferenze umane conosciamo ogni giorno!
Ebbene, la nube luminosa del Padre, avvolge teneramente questa umanità, conducendola nel cammino.
Una nube e una Voce: “Ascoltatelo!”
Una piccola grande parola, che non è “udire”, ma molto, molto di più!
Ciascuno di noi trovi la strada per ascoltare Gesù, per vivere quella che è la realtà di figli del Padre: vivere da fratelli nelle vicende che coinvolgono il breve passaggio su questa terra di ciascuno di noi.