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lunedì 24 maggio 2021

Fate quello che vi dirà

 

In questi giorni vogliamo lasciarci rinnovare da quella stella che ci guida: l’episodio delle nozze di Cana presentato da Giovanni 2,1-11. Ecco alcuni versetti:

Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola».

Sappiamo come andò a finire.
Maria ci prega, e la sua preghiera trapassa i secoli.
“Fate quello che vi dirà” sono le sue ultime parole nel Vangelo, il suo testamento, e diventano programma di vita che  fa scattare l’ora della grazia.

Vai avanti, fìdati di Dio anche quando non capisci, anche quando ti pare che non risponda! I servi, gli umili si fidano! E nasce il miracolo del vino, della gioia destinata a permeare tutta l’umanità!
Certamente non ci sarebbero più guerre!

Ed ora un pensiero-poesia tratto dall’Ebook-Kindle “Pennellate di vita”:

NOZZE DI CANA

Sposi senza nome.
Nozze senza vino.
Dov'è la festa?
Dov'è l'amore sponsale?

Una donna, Maria,
sussurra:
«Fate quello che vi dirà». 

 

Un uomo, Gesù,
pone un segno,
il primo dei segni.

 

Un Dio che sposa la terra,
che versa,
che sciupa
il vino d'amore.

Giacciono gli otri
svuotati.


Il dono di gioia
inebria di luce

la terra.

 

giovedì 6 maggio 2021

Sono io, non abbiate paura

Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l'altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti;  il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: "Sono io, non abbiate paura!”. Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti." (Giovanni 6,16-21).

Il mare è sconvolto dal vento. Le onde minacciano di rovesciare la barca. Quante volte accade! Ma i discepoli sono pescatori, abituati alle mareggiate. Solo quando “videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca  ebbero paura”: il divino affascina e spaventa allo stesso tempo. Ma subito una voce conosciuta: “Sono io! Non abbiate paura”.

Io sono! Parola già udita da Mosè nel roveto ardente.
È la carta d'identità di Gesù.
Nel pieno della lotta, del male che tenta di travolgerci: Sono io!
Non avere paura, ti porterò per mano, ti sosterrò, ti darò la mia forza.
Non ti tolgo dalla tua situazione, ma sono qui. Sono qui per te (dal Sal 22).

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
2 su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
4 Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

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In questo periodo di Covid, trovate le indicazioni  per gli incontri via web, sul sito https://www.movimentodellimmacolata.it e https://www.chicercatrovaonline.it

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